Se soffri di aritmia e reflusso gastroesofageo dovresti leggere questo articolo:

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Aritmia e reflusso gastroesofageo rappresentano due tipologie comuni di disturbi psicosomatici, ovvero di fastidi fisici scaturiti da perpetuate problematiche psicologiche.

Questi due disturbi hanno un comune denominatore: l’ansia.

COSA SONO NELLO SPECIFICO

Se il cuore batte più lentamente della norma, si parla di bradicardia. Se batte più velocemente si parla di tachicardia.

Ma se batte in maniera irregolare, allora si parla di aritmia. In sostanza, l’aritmia è un’alterazione della regolarità del battito cardiaco, che normalmente è di 60-100 volte al minuto.

I sintomi che identificano questo fastidio psicosomatico sono principalmente 3: sensazione di stanchezza, di affanno e percezione del “cuore in gola”.

Per quanto riguarda il reflusso, invece, in poche parole scaturisce dalla risalita del contenuto (acido o biliare) dello stomaco fino alla zona dell’esofago, provocando così fastidiose sensazioni di bruciore, nausea e dolore.

Queste sensazioni, normalmente, emergono subito dopo i pasti. Oltre a ciò, non di rado a partire dal reflusso si origina il famigerato “nodo alla gola”, conosciuto anche con il termine “bolo isterico”.

Ad ogni modo, come abbiamo premesso a inizio articolo, questi due disturbi fisici sono, in realtà, di natura psicosomatica, ovvero scaturiscono preventivamente da un problema di natura mentale chiamato ansia.

ARITMIA E REFLUSSO GASTROESOFAGEO: COME COMBATTERE QUESTI DISTURBI

Dato che il fattore ansia può innescare molte problematiche di natura fisica, tra cui aritmia e reflusso gastroesofageo, ciò che occorre fare è agire introspettivamente.

Una soluzione potrebbe essere lo svolgimento di un lavoro mirato che permetta di gestire le emozioni e di lasciare andare i carichi emotivi accumulati.

Ecco: non c’è miglior lavoro introspettivo che controllare minuziosamente il processo di respirazione.

Più precisamente, la respirazione profonda e diaframmatica potrebbe alleviare l’ansia e, di conseguenza, porre fine ai due disturbi psicosomatici poc’anzi citati.

ARITMIA E REFLUSSO GASTROESOFAGEO: IL RIMEDIO DELLA RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA

Metti una mano sul petto e l’altra sull’addome. Dopodiché, inizia a respirare profondamente con il naso.


Quando inspiri, cerca di gonfiare la cassa addominale. Quando espiri, invece, sgonfiala.

In entrambe le fasi del processo respiratorio, tieni gli occhi chiusi e le mani ferme nelle esatte posizioni dichiarate poco sopra.

Ciò che noterai fin da subito sono le sensazioni di calma e abbandono: la respirazione diaframmatica, d’altronde, serve per sciogliere le tensioni a livello addominale e a ripristinare la corretta respirazione.

Con la pratica giornaliera, questo esercizio diverrà sempre più naturale e ti farà raggiungere dei livelli di serenità sempre più profondi.

Insomma, la pratica della respirazione diaframmatica profonda ti permetterà, sul lungo periodo, di lasciare andare le emozioni tossiche accumulate e, con esse, anche i disturbi inerenti all’aritmia e al reflusso gastroesofageo.

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