Con questa novella ti racconto di come Buddha spiega perché le cose brutte accadono solo alle persone buone. Leggi fino alla fine senza giudicare, così anche tu potrai fare tesoro dell’insegnamento di oggi.
ECCO IL RACCONTO:
Un giorno molto lontano nel tempo, il Re Ajatashatru si confidò con il Buddha.
“Oh mio Signore, essere buoni non va per niente bene. Da quando sono diventato un tuo seguace, tutti si approfittano di me. Prima di essere tuo discepolo ero molto temuto, condannavo a morte senza pietà, ero crudele e la gente mi temeva. Adesso che sono diventato riflessivo, meditativo e buono per attuare il tuo insegnamento, le persone si approfittano di questo cambiamento. A cosa serve dunque, diventare buoni?”
Sentendo tutto ciò, il Buddha spiegò al Re perché le cose brutte accadono solo alle persone buone e decise di farlo raccontandogli una storia.
C‘era una volta un serpente molto molto velenoso, che viveva all’ombra di un enorme e verdeggiante albero. Questo albero si trovava sul ciglio della strada e chiunque si avvicinasse per andare al villaggio, veniva attaccato da quel serpente dal morso letale.
Le persone quindi smisero di passare davanti al grande albero fino a chè, un giorno, un monaco in preghiera, vedendo la maestosità dei rami, delle foglie e del tronco, decise di fermarsi a meditare prima di proseguire il suo cammino.
Alcuni abitanti del villaggio, al ritorno dal pascolo con le loro mucche, vedendo il monaco così vicino all’albero, lo misero in guardia dal serpente. Gli raccontarono che il rettile aveva un veleno letale, e nessuno si salvava dai suoi morsi.
Il monaco tuttavia sorrise e, senza cambiare il suo programma, si sedette ai piedi dell’albero.
Il serpente sibilò all’istante, pieno di rabbia e rancore, pronto a mordere. A quel punto il monaco, guardandolo negli occhi, iniziò a recitare un mantra che, miracolosamente, trasformò ogni cosa tanto che il temuto animale prese a conversare con lui:
“Ehi amico, non sai che questa è la mia zona e nessuno osa venire così vicino? Tu non hai paura di me?”
Il Monaco rispose: “Mio caro amico, qui non vedo nulla di pericoloso. Non temo la morte nè desidero vivere, perchè dunque dovrei temere te? Tu attacchi tutti perchè hai paura di venire ucciso, hai paura di morire, per questo attacchi e uccidi per primo”.
Il serpente nell’udire quelle parole, avvolse bonariamente le gambe del monaco: “Oh Signore, hai ragione, qualsiasi cosa fatta fino a oggi, l’ho fatta per non morire, perchè altrimenti mi avrebbero ucciso gli altri”.
Il monaco rispose: “Non ha senso uccidere qualcuno per paura che ti uccida lui per primo, visto che prima o poi, tutti quanti moriremo. La fine della vita è certa, rinuncia a questo attaccamento alla vita e sii pieno di amore verso gli altri”.
Vediamo se è proprio vero che le cose brutte accadono solo alle persone buone: continua a leggere.
Da quel momento, il serpente, influenzato da quelle sagge parole, smise di mordere chiunque passasse di lì. Purtroppo però, anzichè ritrovarsi in un mare d’amore come si sarebbe aspettato, la gente che passava, vedendolo così innocuo prese a deriderlo, a offenderlo, a fargli male graffiandolo e ferendolo.
Il serpente divenne triste, sempre più triste. Divenne quasi l’ombra di se stesso.
Un giorno passò di nuovo il Monaco per quella strada e si stupì per le condizioni in cui trovò il rettile.
“Oh amico mio, come hai fatto a ridurti così, in questo stato di pena?”
Con la poca voce rimasta, il serpente rispose: “Tu hai detto che il mio comportamento rabbioso non avrebbe portato nulla di buono così ho smesso completamente di mordere. Ma a quel punto, la gente anzichè rallegrarsi con me, ha iniziato a trattarmi male e a ferirmi. Ora che nessuno mi teme, vengono a farmi male lasciandomi in condizioni di dolore”.
Il Monaco a quel punto, con le mani giunte, socchiuse gli occhi: “Mio caro amico, forse sono stato frainteso. E’ vero, ti ho detto di non mordere gli altri, ma non ti ho mai detto di smettere di sibilare per autodifesa. Sibilando ti difenderesti senza ferire l’altro. Non reagendo in alcun modo invece, lasci tutto il tuo potere nelle mani altrui”.
Ciò che il Buddha vuole insegnarci è sicuramente che l’arte del vivere va imparata. Sempre.
E il suo motto è: “Essere un monaco interiormente e un sovrano esteriormente”.
PERCHE’ LE PERSONE BUONE SOFFRONO DI PIU’?
PERCHE ACCADONO COSE BRUTTE ALLA BRAVA GENTE?
Perché le persone disoneste non pagano subito le conseguenze delle loro azioni?
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