Per trovare la pace interiore pratica il non attaccamento:

Per trovare la pace interiore pratica il non attaccamento:

Il concetto di non attaccamento è uno dei pilastri cardine della filosofia buddhista.

Sostanzialmente il Buddha, coniando questo termine, voleva far capire ai suoi discepoli che l’essere umano, se davvero desidera liberarsi dalle sofferenze, non dovrebbe adottare una visione prettamente unilaterale.

non attaccamento

Ma cosa vogliono dire, da un punto di vista più pratico, queste emblematiche parole?

Sostanzialmente, che ogni individuo dovrebbe considerarsi non solo l’attore della propria vita, ma anche lo spettatore. Essere attori significa vivere consapevolmente il proprio tempo e ricoprire un ruolo importante durante tutto il viaggio.

Essere spettatori, invece, significa non identificarsi totalmente con il processo in atto. Significa mantenere una lucidità tale da riuscire a spersonalizzarsi dalle proprie emozioni, in modo tale da poter osservare e controllare le conseguenti reazioni.

IL SEGRETO DI UN’ESISTENZA PIÙ FELICE E SPENSIERATA

Colui che riesce ad assumere entrambe le prospettive, ovvero quella dell’attore e dello spettatore, vivrà senza dubbio un’esistenza più spensierata e felice.

La persona “non attaccata” vive inevitabilmente in uno stato di coscienza più elevato, che non deve essere interpretato come distacco o disinteresse. Significa semplicemente che ha scoperto chi è veramente e che non lascerà mai più la sua vita in mano all’ego e al desiderio di possessione.

MA COS’È, IN SOSTANZA, IL NON ATTACCAMENTO?

Innanzitutto partiamo col dire cosa non è. Non è distacco, non è egoismo e non è nemmeno una fuga dalla realtà. Il non attaccamento è amore e, allo stesso tempo, libertà.

È abbandono del desiderio di possesso verso cose o persone e capacità di agire nel mondo in modo disinteressato, senza aspettarsi nulla in cambio.

ASCOLTAMI BENE: NIENTE È IN TUO POSSESSO

È un concetto semplice, ma tremendamente difficile da accettare. Eppure, prima lo si capisce e prima si attenueranno molti malesseri e sofferenze. Ricordati che tu non possiedi niente e nessuno, perché tutto è in continuo cambiamento.

In questa vita tutto passa e nulla è per sempre. La tua casa, il tuo partner, il tuo lavoro, le tue amicizie, le tue certezze… Niente di tutto ciò è “tuo”. E se lo credi fortemente, vuol dire che ti stai solamente illudendo.

apparenza

LO SCOPO DELLA VITA NON È AVERE, MA ESSERE

Molte concezioni mentali distorte sono le dirette conseguenze di una società improntata all’iper-consumismo. Tra queste, rientra senza dubbio la convinzione del “possedere”. Siamo sempre stati abituati a credere che lo scopo dell’esistenza sia avere.

Abbiamo sempre creduto di dover necessariamente accumulare e trattenere quante più “cose” possibili, in modo tale da renderle “nostre”. Ciò che bisognerebbe fare, però, è semplicemente osservare la realtà attraverso nuovi occhi.

Lo scopo della vita non è avere, ma essere. E cosa vuol dire questo? Significa adattarsi ai mutamenti della vita, scorrere assieme ad essa anziché porre resistenza ed ingaggiare una battaglia le cui possibilità di vittoria sono certamente nulle.

Significa accettare la natura impermanente della vita e lo scorrere inesorabile del tempo. “Essere” significa non buttare via nessun momento, ma sfruttarlo per sorgere, splendere e, infine, tramontare, proprio come fa il Sole.

D’altronde, in questa vita tutto è transitorio ed ogni cosa è destinata a nascere, evolversi e morire.

PERCHÉ DOVREI PRATICARE IL NON ATTACCAMENTO?

È molto semplice: affinché la fonte della tua felicità non dipenda da qualcuno o qualcosa al di fuori di te. Se permetti ciò, ne diventi inevitabilmente schiavo, finendo per crearti delle aspettative che verranno puntualmente deluse.

Se invece la tua felicità dipende solamente da te, ecco che di punto in bianco diventi il controllore della tua vita.

autostima

COSA DOVREI FARE, IN SOSTANZA, PER PRATICARE IL NON ATTACCAMENTO NELLA VITA REALE?

1)SII MINIMALISTA: Non farti dominare dalle cose che possiedi. Porta ordine nella tua vita e vedrai che anche la tua mente verrà riorganizzata.

2) ACCETTA LE DIFFICOLTÀ E CONSIDERALE PARTE INTEGRANTE DEL PROCESSO: Se le cose vanno male, e questo accade soventemente, il dolore e la frustrazione che ti pervadono possono bloccare la tua crescita e farti ristagnare in un punto morto.

Accetta il momento per quello che è, e convinciti che va bene così. Non lasciare che un brutto momento ti induca a credere che stai vivendo una brutta vita. Se le cose non funzionano, organizzati al meglio per cercare di cambiare quello che è nelle tue facoltà.

3) LASCIA ANDARE IL PASSATO: Attenzione, non vuol dire dimenticarlo, ma semplicemente superarlo a testa alta e proseguire il cammino. Se sei stato ferito, se hai provato molto dolore, voglio dirti una cosa: la sofferenza fa parte della vita, ma non ci si deve aggrappare ad essa.


Ricordati che l’unico momento che esiste davvero è il presente, ed è proprio lì che potrai fare la differenza e cambiare il corso degli eventi. Aggrappandoti al passato, perdi di vista il presente e sprechi del prezioso tempo.

4) LASCIA ANDARE I TORMENTI PER UN FUTURO INCERTO: Non farti ossessionare dal futuro. Se continui a vivere con la testa proiettata al “dopo”, perdi inevitabilmente l’attimo presente. “Qui e ora” puoi fare la differenza e agire in prospettiva, in modo tale da forgiare il tuo futuro.

Ma se continuerai a preservare l’abitudine nociva di pensare a “quel che sarà”, finirai per trascorrere tutta la tua vita all’interno di una lunghissima illusione. E a quel punto, sarà tardi per ritornare sui tuoi passi e modificare “quel che è stato”.

5) LASCIA ANDARE L’OPINIONE DELLA GENTE: Fregatene di ciò che gli altri pensano di te. Fregatene della tua reputazione, perché le persone esterne non ti conoscono come ti conosci tu. Sii libero da questi vincoli mentali e inizia a vivere in maniera più leggera e spensierata.

Solamente rompendo queste catene invisibili potrai volare verso quella sensazione meravigliosa chiamata felicità.

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