“Ogni cosa ha un suo perché”. Questo famoso detto, a mio avviso, non sempre rispecchia la realtà dei fatti.
Senza dilungarmi troppo, vi provo a far capire cosa intendo raccontandovi questa semplice storiella.
LA PARABOLA DELLA RANA E IL MILLEPIEDI
Un millepiedi stava facendo la sua consueta passeggiata mattutina. Ad un certo punto, una rana lo vide e, notando la sua incredibile capacità di coordinare tutte quelle zampe, decise di porre all’animale una domanda.
Così si avvicinò al millepiedi e, dopo un attimo di esitazione, gli chiese:
– “Ma come fai a camminare così bene senza inciamparti? Hai tutte quelle zampe, eppure sai perfettamente sincronizzare ogni tuo singolo movimento. Come fai a sapere così bene quale mettere in avanti per prima? Io non ci riuscirei mai. Complimenti!”
L’invertebrato venne colto alla sprovvista. Rimase qualche istante fermo a fissare silente la rana, come se non riuscisse a trovare una risposta valida a quella domanda. Dopodiché, si limitò a pronunciare le seguenti parole:
– “Sinceramente non ne ho idea. Non ci avevo mai pensato fino ad ora. Adesso che me lo hai fatto notare, tenterò di prestarci maggior attenzione e di trovare una risposta sensata. Anzi, se hai un attimo di pazienza, te lo dico subito!”
A quel punto, il millepiedi fece un passo, ma incredibilmente inciampò e cadde rovinosamente per terra.
Si rialzò, avvolto da un’aura di imbarazzo, e tentò nuovamente di camminare. Mosse il primo passo con successo, poi il secondo e anche il terzo, ma non appena fece il quarto si ripeté nuovamente il triste episodio.
Il millepiedi si ritrovò per la seconda volta sdraiato a terra, senza riuscire a capire come fosse possibile tutto questo. Fu allora che l’imbarazzo iniziale fece spazio alla collera. Si alzò goffamente ma con energia, respirò profondamente e disse alla rana:
– “Perché mi hai rivolto la parola? Da quando mi hai fatto quella domanda non riesco più a camminare. Ripeto questi movimenti da tutta la vita, ogni minuto di ogni giorno. Poi sei arrivata tu, che mi hai insinuato il dubbio e mi ci hai fatto pensare. E adesso rischio seriamente di non poter più vivere come prima. Era tutto così semplice… Mi veniva così naturale camminare prima di sentire la tua voce. Sappi che mi hai rovinato la vita, perciò adesso sparisci!”
Così la rana, sconvolta e allo stesso tempo confusa, si allontanò rapidamente. In lontananza, riusciva ancora a sentire il pianto straziante del millepiedi, e poco alla volta iniziò ad avvertire una fastidiosa fitta interiore dovuta al forte senso di colpa.
La rana si sforzò per tutta la vita di trovare una risposta logica a quanto accaduto, senza tuttavia mai riuscire a chiarire veramente il suo strano dubbio.
NON SEMPRE OGNI COSA HA UN SUO PERCHÉ
Molti di noi cadono nell’errore di riportare sempre tutto alla sfera del razionale. Crediamo che tutto abbia una spiegazione, perdendo così di vista il lato trascendentale dell’esistenza. Ci sono cose che non si possono spiegare, non solo a parole, ma anche con il semplice pensiero.
Anzi, come nell’esempio poc’anzi citato, alle volte più pensiamo a qualcosa e meno riusciamo a farla, in quanto tendiamo ad eclissare con la logica i nostri istinti. La verità è che la vita non è una formula matematica.
Se ci ostiniamo a vederla come un’equazione da risolvere, non riusciremo mai a capirne il senso. Le nostre incognite rimarranno indeterminate, e noi ci sentiremo impotenti e frustrati dinnanzi a tante problematiche.
Troppe cose sfuggono al nostro controllo, ma non per questo è impossibile conviverci.
La razionalità è solo una parte del gioco della vita, e se continuerai a ricondurre tutto a quella non potrai mai godere della restante parte. L’esistenza è poesia, ricordatelo bene, e noi tutti siamo nati con il preciso compito di vivere di più e pensare di meno. In fin dei conti, non sempre ogni cosa ha un suo perché.
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