Le 8 trappole mentali che ti rendono prigioniero di te stesso. Vivere la nostra quotidianità nel “qui e ora” ed essere consapevolmente presenti nelle attività che svolgiamo non è affatto semplice. Infatti, la nostra mente, come un pendolo, è sempre pronta a rimuginare sul passato o a proiettarsi su scenari futuri.
Aspettative, speranze, rimpianti, preoccupazioni, ricordi dolorosi… e intanto il presente scorre senza che ce ne accorgiamo. Questo lavoro incessante della nostra mente può generare stress, ansia, frustrazione e anche sintomi depressivi.
Il nostro cervello, infatti, compie circa 1 milione di operazioni al secondo e la nostra mente non riesce a processare tutto a livello conscio.
Cosa accade?
La parte conscia della nostra mente può essere raffigurata come la punta di un iceberg, mentre la parte inconscia come la punta sommersa, che è nascosta e molto più ampia. Ricevendo una continua e consistente quantità di informazioni, la nostra mente impara a selezionare in modo automatico i dati ricevuti.
Invia la maggior parte delle informazioni che riceviamo direttamente nell’inconscio, lasciandole “sommerse”. È un processo automatico che avviene attraverso distorsioni cognitive, generalizzazioni o cancellazioni.
Questo genera le cosiddette “trappole mentali”, le quali sono errori di pensiero che traggono in inganno la nostra mente. Possono avere origine da esperienze o relazioni disfunzionali avvenute durante l’infanzia o adolescenza.
Qualsiasi sia la sua origine, la trappola può diventare inconsciamente parte di noi. Può influenzare, così, tutta la nostra vita, il nostro modo di pensare, di decidere e di entrare in relazione con gli altri.
La minfdulness è un grande strumento per imparare a riconoscere queste distorsioni cognitive. Imparare a riconoscere le trappole mentali ci aiuta a non caderci dentro e a ridurre, così, ansia e stress.In questo modo, riusciremo a riconquistare la nostra consapevolezza e obiettività sul presente, sentendoci più fiduciosi e motivati.
Secondo la mindfulness esistono 8 tipologie di trappole mentali:
LA TRAPPOLA DEL PENSIERO CATASTROFICO:
è la tendenza a immaginarsi e aspettarsi gli scenari peggiori per il nostro futuro. Più ci si preoccupa, più si rafforzano i percorsi neuronali, rendendo questo atteggiamento la nostra impostazione mentale di default.
Tale stile di pensiero, inevitabilmente, genera stress, preoccupazione e ansia. Con la mindfulness impariamo a concentrarci e a restare nel presente, momento dopo momento. La nostra esistenza si basa sul momento presente e nessuno può prevedere cosa ci riserverà il futuro.
Bisogna imparare a lasciare ogni senso di controllo per il futuro e affrontarlo solo a tempo debito.
LA TRAPPOLA DELLA CONFERMA:
cerchiamo informazioni e dati che non fanno altro che alimentare le nostre decisioni o le nostre modalità di pensiero. Ignoriamo e scartiamo a priori e involontariamente tutto quello che è in contrasto con il nostro punto di vista.
Non siamo in grado di mantenere una oggettività e una capacità di analisi lucida. Questa trappola mentale genera dei veri e propri blocchi che ci impediscono di avere una visione reale del presente.
LA TRAPPOLA DELLO STEREOTIPO:
il nostro cervello tende a prendere delle scorciatoie senza che ce ne accorgiamo. Tende a giudicare, generalizzare, giungere a conclusioni affrettate in base ai nostri schemi mentali appresi, convinzioni ed esperienze di vita pregresse.
Così inconsapevolmente i nostri stereotipi prendono il sopravvento nella logica quotidiana. La mindfulness ci aiuta a liberarci dai nostri preconcetti, convinzioni e presunzioni, sviluppando la mente del principiante.
LA TRAPPOLA DELL’INDOVINO:
quando si pensa di leggere la mente altrui e ci si autoconvince di sapere ciò che le persone pensano o sentono, senza però avere prove reali. Ad esempio, se pensiamo di non piacere a qualcuno, tutto quello che accade verrà letto a supporto del nostro pensiero andando a rafforzare la nostra convinzione.
LA TRAPPOLA DEL BIASIMO:
quando consideriamo solo ed esclusivamente gli altri la causa del nostro dolore e dei nostri problemi. C’è sempre qualcuno o qualcosa fuori di noi da incolpare. È un atteggiamento controproducente.
Solo quando smetteremo di pensare che la soluzione si trova fuori da noi stessi, potremo riappropriarci del potere di portare un cambiamento sulle cose che non vanno nella nostra vita.
LA TRAPPOLA DELLA VISIONE A TUNNEL:
è la tendenza ad affrontare la vita guardando solo la meta senza godersi il viaggio. È come se guardassimo tutto attraverso un rotolo di cartone: la mente vede solo la fine, il risultato ed esclude tutto il resto.
Questo atteggiamento può essere utile nei momenti di crisi/emergenza, ma nella vita quotidiana questa trappola è un grande ostacolo alla felicità. Sono esempi del pensiero a tunnel frasi tipo: “sarò felice quando avrò un compagno”, “mi sentirò realizzato quando sarò ricco”.
LA TRAPPOLA DEL PENSIERO CONFORMISTA:
quando ci adeguiamo al modo di pensare degli altri. Questo atteggiamento diventa ancora più pesante quando produce sentimenti e comportamenti dannosi per noi stessi. La mindfulness ci insegna a essere curiosi, ad aprirsi alle novità, ciò che ci circonda e a nuove occasioni e opportunità.
LA TRAPPOLA DEI COSTI AFFONDATI:
per costi affondati si intende lo sforzo e il tempo che sono stati investiti in una determinata situazione e che non sono più recuperabili. Avendo dedicato tanto tempo e tanta energia, si può cadere nell’errore di persistere nell’impresa.
Un’impresa che non ci produce benessere e che, per questo, forse sarebbe meglio abbandonare. Andando avanti, infatti, non si recupererà il tempo già investito, ma si potrebbe avere un’ulteriore perdita di tempo.
Questo non significa arrendersi alle prime difficoltà. Significa avere una visione oggettiva della realtà, imparare a distaccarsi dalle attività che, seppur ci hanno preso tempo ed energie, ci allontanano dal nostro benessere.
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