Qualsiasi individuo nato sotto il segno Toro è venuto sulla Terra per portare a compimento una missione ben precisa.
Questa affonda le sue radici nel passato e, qui di seguito, andremo a raccontarla.
IL TORO: COLUI CHE TRASFORMA L’ASTRATTO IN CONCRETO
Il segno Toro è nato con dei doni precisi e distinti: la pazienza, la stabilità, la forza e la concretezza.
PAZIENZA
Sa aspettare e ha l’umiltà di non pretendere tutto subito. Così facendo, dà al processo la possibilità di maturare e produrre i suoi risultati.
STABILITÀ
Ha la meravigliosa qualità di non scomporsi eccessivamente durante i momenti difficili e tempestosi, di non allontanarsi troppo dal suo punto di equilibrio e benessere. Così facendo, gli è impossibile perdere del tutto la rotta, tantomeno affondare, e riuscirà sempre e comunque a imboccare la via del ritorno.
FORZA
Il Toro è tosto, molto tosto. Non subisce passivamente la vita ma è un guerriero energetico che ha veramente voglia di reagire e ribaltare la situazione sfavorevole.
CONCRETEZZA
Questo, forse, è il suo dono più grande. Va bene essere pazienti; va bene essere stabili e forti.
Tuttavia, queste tre qualità sarebbero incolori senza l’ardore della concretezza.
Questo segno zodiacale sa che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, che il mero desiderare non collima con l’ottenere se, nella vasta landa di mezzo che divide il desiderio astratto dalla sua realizzazione concreta, non passa prima un’azione pratica e duratura.
Il Toro, dunque, ha la potenziale e straordinaria capacità di “portare a terra” ciò che aleggia nell’aria; di portare nel mondo reale ciò che ristagna nel mondo immaginario.
IL RACCONTO CHE CONFERMA L’IMPORTANZA CHE HA SU QUESTO PIANETA IL SEGNO TORO
Nel suo libro Astrologia Karmica, nodi lunari e reincarnazione, Martin Schulmann illustra il compito karmico del Toro.
Secondo il racconto dell’autore, un giorno Dio riunì i 12 segni per affidare a ciascuno di loro un seme di vita.
A Lui si avvicinarono uno ad uno per ricevere i doni che Egli aveva deciso di assegnargli. Il primo fu l’Ariete. Il secondo, invece, fu proprio il Toro.
Una volta giunto dinanzi a Dio, udì le seguenti parole:
“A te, Toro, do il potere di far germogliare i semi. Il tuo lavoro è della massima importanza e richiede tutta la tua pazienza.
Se non porti a termine ciò che è stato intrapreso, il vento arriverà per portarti via ogni seme.
Non dovrai dubitare né cambiare parere lungo il cammino; non dovrai assolutamente dipendere dagli altri per il lavoro che ti assegno.
Per questo ti dono la pazienza, la stabilità, la forza e, soprattutto, la concretezza.
Usa questi doni con saggezza: trasmettili a coloro che ti stanno accanto e rimetti assieme i cocci di quei loro spiriti martoriati dalla negatività”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.