Il compito karmico del segno Ariete su questo pianeta:

Il compito karmico del segno Ariete su questo pianeta:

Se sei nato sotto il segno Ariete, allora è bene che tu sappia questa cosa: l’inizio della primavera sancisce il tuo grande momento.

Perché dico questo? Te lo spiego subito.

L’ARIETE: IL FEDELE DESTRIERO DELL’ENERGIA PRIMAVERILE

Ognuno di noi, potenzialmente, custodisce dentro di sé una delle dodici energie archetipiche strettamente connesse ai segni zodiacali.

Colui che è nato sotto il segno dell’Ariete, ovvero nel periodo che va dal 21 marzo al 20 aprile (circa), è, come preannunciato, il fedele destriero dell’energia primaverile.

Difatti, la sua nascita è avvenuta in concomitanza dell’inizio della stagione primaverile, periodo in cui la vita che fremeva sotto la terra durante i grigi mesi invernali fuoriesce con forza e porta una grande aria di freschezza, positività e rinnovamento.

IL COMPITO KARMICO DEL SEGNO DELL’ARIETE

L’Ariete incarna tutti coloro che spalancano le porte e intraprendono un nuovo cammino.

Costoro sono ribelli, creativi e predisposti a indicare una via alternativa a tutte le persone che vivono all’insegna del conformismo e della rassegnazione.

Se la vita è una medaglia esistenziale dalla duplice faccia, una scolorita e l’altra luminosa, l’Ariete rappresenta senz’altro quest’ultima.

È il grido di una vita che fiorisce tra il silenzio generale di un processo che tende ad appassire.

I membri di questo Segno, congenitamente, sono dotati di caratteristiche ben definite: l’intraprendenza, il coraggio, l’entusiasmo, la spontaneità, la vivacità e la combattività.

IL RACCONTO CHE CONFERMA L’IMPORTANZA CHE HA SU QUESTO PIANETA IL SEGNO DELL’ARIETE

Nel suo libro Astrologia Karmica, nodi lunari e reincarnazione, Martin Schulmann illustra il compito karmico dell’Ariete.

Secondo il racconto dell’autore, un giorno Dio riunì i 12 segni per affidare a ciascuno di loro un seme di vita.

A Lui si avvicinarono uno ad uno per ricevere i doni che Egli aveva deciso di assegnargli. L’Ariete fu il primo ad essere chiamato e a presentarsi al Suo cospetto.

Una volta giunto dinanzi a Dio, udì le seguenti parole:


“A te, Ariete, do per primo il mio seme. Hai l’onore di deporlo in terra.  Per ogni seme che pianterai ne raccoglierai a migliaia.

Sarai il primo a penetrare nel terreno della mente umana con il mio pensiero.

La tua vita consisterà nell’azione pratica e il tuo compito sarà di cominciare a rendere gli uomini coscienti della mia Creazione.

Se riuscirai a portare a compimento la missione che ti ho affidato, ti regalerò l’eterna stima di te stesso”.

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