Hai bisogno di aprire gli occhi urgentemente. Solamente quando risvegli la coscienza ti accorgi di quanto tempo hai perso.
Le persone, solitamente, vivono immerse in uno stato di ubriachezza, inconsapevoli di chi sono e di cosa vogliono realmente.
Il filosofo armeno George Ivanovic Gurdjieff ha spiegato molto bene questo concetto e, in questo articolo, vi riportiamo alcuni dei suoi più celebri ragionamenti.
LA CONDIZIONE ABITUALE DELL’UOMO È IL SONNO
“La condizione fondamentale dell’uomo è il sonno; l’uomo è addormentato, la sua coscienza è ipnotizzata, confusa; egli non sa chi è e nemmeno perché agisce.
È una specie di macchina, un automa, cui tutto “succede”; non ha il minimo controllo sui propri pensieri, sulle proprie emozioni, sulla propria immaginazione, sulla propria attenzione; crede di amare, di desiderare, di odiare, di volere, ma non conosce mai le vere motivazioni di questi impulsi che compaiono e scompaiono come meteore; dice “io sono”, “io faccio”, “io voglio”, credendo di avere davvero un ego unitario, mentre è frammentario in una moltitudine di centri che di volta in volta lo dominano; si illude di avere coscienza di sé, ma non può svegliarsi da sé, può soltanto sognare di svegliarsi; pensa di poter governare la propria vita, ma è una marionetta diretta da forze che ignora; trascorre l’intera esistenza nel sonno e muore nel sonno; passa tutto il tempo in un mondo soggettivo cui non può sfuggire; non è in grado di distinguere il reale dall’immaginario; spreca le proprie energie a inseguire cose superflue; e solo qualche volta si rende conto che non è soddisfatto, che la vita gli sfugge, che sta sciupando l’occasione che gli è stata offerta.”
George Ivanovic Gurdjieff
LA METAFORA DELLA CARROZZA: ECCO COME “NON” AGISCE LA COSCIENZA
Gurdjieff utilizzava spesso la metafora della carrozza per descrivere la condizione dell’essere umano.
Ogni componente di questa immagine rappresenta un elemento imprescindibile dell’uomo. I cavalli rappresentano le emozioni, il cocchiere la mente, la carrozza il corpo e il passeggiero la coscienza.
Secondo il celebre filosofo, il passeggero passa la maggior parte della sua vita in uno stato di dormi veglia, ed è inconsapevole di quanto gli accade intorno. In virtù di ciò, la carrozza viene lasciata nelle mani della mente o, nella peggiore delle ipotesi, delle emozioni.
Sono proprio quest’ultime a rappresentare la forza trainante dell’intera carrozza, ma sappiamo tutti che è necessaria la presenza e l’operato del cocchiere affinché si segua la direzione prescelta.
Tuttavia, può accadere che il cocchiere si distragga o che non riesca a domare i cavalli, lasciando a quest’ultimi (che sarebbero le emozioni) il controllo della carrozza.
Hai bisogno di aprire gli occhi urgentemente. COME ASSUMERE IL PIENO CONTROLLO DELLA CARROZZA?
Sostanzialmente, ciò che dobbiamo fare è svegliare il passeggero. Una volta sveglio e consapevole di dove si trova, dovrà essere lui a decidere quale direzione prendere. In tutto ciò, il cocchiere (la mente) dovrà limitarsi ad ascoltare le volontà del passeggero e a condurre la carrozza.
Gurdjieff, in sostanza, voleva far capire ai suoi allievi che ciò che stava dentro di loro, ovvero l’anima, si trovava in un perenne stato di torpore.
La metafora della carrozza ha una morale ben precisa: per direzionare la nostra vita lungo il sentiero prediletto, è necessario risvegliare la propria consapevolezza e togliere il pilota automatico. La stragrande maggioranza delle persone vive in uno stato di trance.
La gente è letteralmente sconnessa dal proprio animo e si lascia guidare dagli impulsi della mente e delle emozioni. Perciò, voglio dirti una cosa: apri gli occhi e svegliati da questo stato di ubriachezza che offusca la tua percezione della realtà.
Prendi il controllo della carrozza e scegli consapevolmente il prossimo bivio in cui svoltare.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.