È inevitabile: una persona buona varca quotidianamente la porta della delusione.
La sua è una vita difficile, all’insegna della sofferenza e dell’ingratitudine.
LA BONTÀ SI PAGA A CARO PREZZO
Una persona buona e gentile la si riconosce subito: è genuina, con gli occhi luminosi, le orecchie attente all’ascolto, la lingua che funge da antidoto anziché da veleno, le braccia sempre aperte per accogliere i bisognosi ed un cuore e un’anima leggeri.
Queste persone non “camminano” come tutti gli altri: “volano” a un metro da terra, sentono diversamente e perciò sanno toccare corde diverse. Vibrano letteralmente a una frequenza sconosciuta ai più.
Eppure, nonostante tutte queste loro virtù, sono spesso e volentieri oggetto di cattiverie.
E, in tutto ciò, qual è il motivo?
PIÙ UNA PERSONA È BUONA E MAGGIORE SARÀ IL LIVELLO DI INGRATITUDINE A CUI ANDRÀ INCONTRO
Quanto alla domanda poc’anzi fatta, la risposta potrebbe trovarsi in un meccanismo psicologico tipico di un’intelligenza distorta. Sto parlando del “principio di scarsità”.
In sostanza, la mente tende ad attribuire un valore maggiore agli oggetti di cui ne percepisce la scarsità.
Hai presente quelle scarpe in edizione limitata che arrivano a costare 1000 euro?
Il principio della scarsità funziona proprio così: anche se di fatto hai sotto gli occhi una scarpa che non vale più di 20 euro, il suo prezzo lievita giacché è considerata un bene limitato.
Seguendo lo stesso principio e ragionando all’inverso, è desumibile che le persone buone, in quanto sempre presenti e usufruibili ogniqualvolta ce ne sia il bisogno, generino nella mente del prossimo una percezione di abbondanza – meccanismo esattamente contrario rispetto al sopracitato principio di scarsità – che, inevitabilmente, ne riduce il valore intrinseco.
Ecco perché queste persone, venendo date per scontate 365 giorni all’anno in virtù della loro costante presenza, vengono etichettate come “di scarso valore”
UNA PERSONA BUONA NON DEVE MAI SMETTERE DI ESSERE SE STESSA
Se tu che hai letto questo articolo sei una persona che condivide giornalmente la ricchezza della sua anima nonostante sappia quanto il mondo sia popolato da individui “poveri di spirito”, voglio dirti una cosa: non omologarti mai al gregge dell’ignoranza emotiva.
Sei emotivamente un passo avanti e, pertanto, è tuo dovere preservare quella luce interiore che possiedi e che scalda la vita circostante.
Il mondo ha urgente bisogno di persone luminose che lo aiutino a risplendere.
Senza di esse, il suo destino sarà di scomparire nel buio pesto della cattiveria e dell’egoismo.
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