Non ricordi la tua reincarnazione precedente e ciò ti fa sorgere diversi interrogativi a riguardo?
Bene, oggi cercheremo di darti una delucidazione in merito.
IL MITO DEI GRECI, LA CITAZIONE DEL POETA VIRGILIO E LE PAROLE DELLO PSICOLOGO JAMES HILLMAN
Secondo i greci, le anime, prima di reincarnarsi, bevevano l’acqua del fiume Lete, dimenticandosi così quanto vissuto in precedenza.
Lo stesso poeta romano Virgilio, nell’Eneide, menziona nuovamente il suddetto fiume e scrive le seguenti parole: “Le anime che per fato devono cercare un altro corpo, bevono sicure acque e lunghe dimenticanze sull’onda del fiume Lete”.
Ma non c’è due senza tre. Come se non bastasse, infatti, al coro si unisce anche lo psicologo analista James Hillman, che nel suo libro “Il codice dell’anima” dedica un pensiero proprio all’incapacità di ricordare le vite precedenti.
Ecco uno spezzone tratto dalla sua opera:
“Prima di fare il loro ingresso nella vita umana, le anime attraversano la pianura del Lete (oblio, dimenticanza). In questo modo, al loro arrivo sulla Terra tutto ciò che è accaduto precedentemente viene cancellato.
È in questa condizione di tabula rasa che noi veniamo al mondo. Abbiamo dimenticato tutta la storia, anche se rimane con noi il modello ineludibile del nostro destino e anche se il nostro compagno, il daimon, ricorda.
Ciascuna anima è guidata da un daimon a quel particolare corpo e luogo, a quei dati genitori e condizioni di vita, per la forza di Necessità; ma noi non abbiamo il minimo sentore di tutto questo, perché il suo ricordo è stato cancellato nella pianura dell’oblio”.
Infine, ci ricorda che “secondo una leggenda ebraica, la prova che abbiamo dimenticato la scelta prenatale dell’anima la portiamo impressa sul nostro labbro superiore: il piccolo incavo sotto il naso è l’impronta dell’indice che l’angelo ci ha premuto sulle labbra per sigillarle, tutto ciò che resta a rammentarci il pregresso sodalizio dell’anima con il daimon; ed è per questo che, quando inseguiamo un’intuizione o un pensiero che sfugge, ci portiamo automaticamente il dito a quella significativa scannellatura“.
SE NON RICORDI LA TUA REINCARNAZIONE PRECEDENTE, È SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER IL TUO BENESSERE PERSONALE
Nella pianura del fiume Lete, dunque, ci vengono rimosse le esperienze pregresse a fin di bene, perché è giusto che sia così; se ciò non accadesse, il ricordo della nostra vita precedente ci impedirebbe di vivere liberamente il momento presente e ciascuno di noi sarebbe schiavo di situazioni passate atte a condizionare tutto il suo divenire.
Dunque, il fatto che non ricordiamo nulla delle nostre vite precedenti non deve far pensare ad una falla del processo di creazione.
Ogni passaggio, infatti, reca con sé una ragione ben precisa e, in questo caso, la ragione è che la coscienza di ogni essere umano ha bisogno di essere liberata da inutili “pesi”.
Perché solo così avremo la possibilità di godere appieno del “Qui e Ora”.
ANCHE SE NON RICORDI LA TUA REINCARNAZIONE PRECEDENTE, NON SIGNIFICA CHE NON NE HAI MAI AVUTA UNA
Il non ricordare nessuna esperienza relativa ad una vita precedente non implica necessariamente l’inconsistenza della reincarnazione.
Difatti, episodi misteriosi come sogni premonitori e déjà-vu sono la prova concreta che nel nostro inconscio vivono i ricordi delle esperienze vissute tempo addietro.
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