Ecco come superare la dipendenza affettiva e ritrovare l’amore vero:

Ecco come superare la dipendenza affettiva e ritrovare l’amore vero:

Eckhart Tolle, ovvero uno dei maestri spirituali più seguiti al mondo, da diversi anni impartisce alla gente che lo segue pillole di saggezza, e tra queste figura anche quella che consente di superare la dipendenza affettiva.

In particolare, il famoso scrittore e oratore tedesco afferma che qualsiasi dipendenza che una persona crea si origina inconsapevolmente dalla paura: la paura che ha di affrontare e superare le sue debolezze.

L’INCASTRO IMPERFETTO

Moltissime relazioni nascono per via di un malsano incastro imperfetto: l’eccesso di sicurezza dell’uno (reale o apparente che sia) si unisce con la fragilità e l’insicurezza dell’altro, di modo da creare una sorta di equilibrio.

Tuttavia, molte volte si tratta di un equilibrio fasullo, destinato a perdersi con il passare del tempo.

All’inizio, il presunto sicuro di sé avrà l’impressione di gestire le redini della relazione e di trarre vantaggio dalla remissività del suo partner.

Allo stesso tempo, il fragile si convincerà di aver trovato nell’altra persona un rifugio sicuro in cui abitare.

LE 2 GRANDI VITTIME DELL’INCONSAPEVOLEZZA. ECCO COME SUPERARE LA DIPENDENZA AFFETTIVA

In poche parole, il carceriere sfrutta la relazione per nutrire il suo ego ed esaltare l’immagine che ha di sé attraverso l’energia psichica che la persona fragile riversa completamente su di lui.

Il prigioniero, all’opposto, dalla presenza e dalla guida del carceriere riceve un senso di identità, di sicurezza e di appartenenza.

La completa identificazione con il “maestro” porta la persona fragile ad annullare il suo bisogno di pensare e, quindi, di scegliere.

Ma, spesso e volentieri, una persona debole non vuole neppure ritrovarsi nella posizione di dover scegliere, dato che ha una tremenda paura di sbagliare e, soprattutto, di soffrire. Ecco perché preferisce delegare.

In poche parole, la sua dipendenza scaturisce da una profonda insicurezza repressa, che automaticamente le genera problemi e sofferenze.

Tuttavia, è solo questione di tempo prima che emerga un’inevitabile verità: ciò che non rende libero all’interno, renderà schiavo all’esterno.

Dunque non importa se si figura carnefici oppure vittime: se si è emotivamente dipendenti, vuol dire che si sottostà a una condizione di prigionia.


Ma la prigione condivisa da due persone che vivono una relazione “malata” può essere aperta da una saggia chiave: la consapevolezza.

Questa virtù renderà liberi entrambi. Se l’inconsapevolezza ha creato la catena, è la consapevolezza che la può spezzare.

Perché la consapevolezza è libertà, e la libertà (nell’accezione positiva del termine) è sinonimo di amore. In fin dei conti, l’amore vero sorge quando finisce il gioco del potere e crolla il concetto di redini.

Ricordati questo: ognuno può trovare lungo il suo cammino tutto ciò di cui necessita, ma la cecità gli impedisce di vederlo.

Occorre non ridurre mai nessuno alla condizione di prigionia e, parimenti, non bisogna mai divenire schiavi emotivi.

È possibile superare la dipendenza affettiva e non serve necessariamente un guru per capire come fare. Ricordati che il più grande maestro vive già dentro di te.

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